Naufragio al largo di Crotone, “più di cento vittime”. Il dolore del Papa e del presidente Mattarella

CROTONE – Questa mattina al largo delle coste calabresi un peschereccio si è piegato in due. Stando alle testimonianze dei superstiti, a bordo c’erano forse 150, forse 180 persone provenienti per lo più da Iran, Pakistan e Afghanistan. Il mare era agitato. I soccorritori hanno portato in salvo 57 persone, e di queste 21 sono state trasferite all’ospedale di Crotone in gravi condizioni. Continuano le ricerche in mare dei dispersi. Fra le persone morte ci sono diversi bambini.
Al termine della preghiera mariana dell’Angelus il Papa ha espresso tutto il suo dolore:

Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle.

“Una profonda tristezza e un acuto dolore attraversano il Paese per l’ennesimo naufragio avvenuto sulle nostre coste. Le vittime sono di tutti e le sentiamo nostre”. Il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, si è unito alla preghiera del Papa per i morti, i dispersi e i sopravvissuti. “Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero. Occorrono – si legge in una nota – scelte e politiche, nazionali ed europee, con una determinazione nuova e con la consapevolezza che non farle permette il ripetersi di situazioni analoghe”. Forte l’invito ad una presa di coscienza europea e internazionale, serve ” una risposta strutturale, condivisa e solidale tra le Istituzioni e i Paesi. Perché nessuno sia lasciato solo e l’Europa sia all’altezza delle tradizioni di difesa della persona e di accoglienza”.

Anche il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha espresso il proprio “dolore per il naufragio”, sottolineando in una nota che “molti tra questi migranti provenivano dall’Afghanistan e dall’Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente”. Da qui il ringraziamento per quanti si stanno prodigando negli aiuti ma anche l’esortazione ad “un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico”.  Mattarella sollecita poi l’Unione Europea ad assumersi “la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”.