Papa: l’uomo vinca la tentazione di costruirsi un “Dio” secondo i propri schemi

CITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI, durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, ha proseguito le sue catechesi sulla preghiera parlando di Mosè “proprio come uomo di preghiera”. Il santo Padre si è soffermato in particolare su un episodio narrato nel capitolo 32 del Libro dell’Esodo: il popolo al Sinai chiede ad Aronne di fare il vitello d’oro, e Mosè prega, rendendo così evidente in modo emblematico la propria funzione di intercessore. Mentre il Signore, sul monte, dona a Mosè la Legge, ai piedi del monte il popolo già la trasgredisce. Perciò il Signore reagisce e ordina a Mosè di scendere dal monte, rivelandogli quanto il popolo stava facendo e terminando con queste parole: «Ora lascia che la mia ira si accenda» detto proprio perché Mosè intervenga e Gli chieda di non farlo, rivelando così che il desiderio di Dio è sempre la salvezza. Questa è la salvezza di Dio, che implica misericordia, ma insieme anche denuncia della verità del peccato”, così che “il peccatore, riconosciuto e rifiutato il proprio male, possa lasciarsi perdonare” da Dio. “La preghiera di intercessione rende così operante, dentro la realtà corrotta dell’uomo peccatore, la misericordia divina, che trova voce nella supplica dell’orante e si fa presente attraverso di lui lì dove c’è bisogno di salvezza”