Il Papa all’Angelus: Gesù ci vuole liberi, come Benedetto XVI ci ha mostrato

papa angelusCITTA’ DEL VATICANO – La riflessione di Papa Francesco, all’Angelus recitato ieri in Piazza San Pietro, è scaturita dal passo evangelico che sottolinea la ferma decisione di Gesù di mettersi in cammino verso Gerusalemme, e il suo invito ai discepoli a non imporre nulla, a quanti incontreranno sul proprio cammino. Tutto questo – ha osservato il Papa – dice l’importanza che, anche per Gesù, ha avuto la coscienza: l’ascoltare nel suo cuore la voce del Padre e seguirla. Gesù non era telecomandato, ha detto Papa Francesco, ha preso la decisione di salire s Gerusalemme nella sua coscienza, ma non da solo, insieme al Padre, in piena unione con Lui.

“E Gesù era libero: in quella decisione era libero. Gesù vuole noi cristiani liberi, come Lui, con quella libertà che viene dal dialogo con il Padre, da questo dialogo con Dio. Gesù non vuole né cristiani egoisti, che seguono il proprio io, non parlano con Dio; né cristiani deboli, cristiani, che non hanno volontà, cristiani ‘telecomandati’, incapaci di creatività, che cercano sempre di collegarsi alla volontà di un altro e non sono liberi. Gesù ci vuole liberi e questa libertà, dove si fa? Si fa nel dialogo con Dio nella propria coscienza”.

Seguire la propria coscienza, ha spiegato poi il Santo Padre, non
significa seguire il proprio io, fare quello che conviene, perchè la coscienza è lo spazio interiore dell’ascolto della verità, del bene, dell’ascolto di Dio, che aiuta a comprendere la strada da percorrere. Un esempio di questo, ha sottolineato il Santo Padre, è stato quello di Papa Benedetto, che ha seguito, con grande senso di discernimento e coraggio, la sua coscienza, cioè la volontà di Dio che parlava al suo cuore. Di qui l’invocazione a Maria, che ascoltava e meditava nell’intimo la Parola di Dio e ciò che accadeva a Gesù, perchè ci renda uomini e donne di coscienza