Genova, Te Deum: l’omelia di mons. Marco Tasca: “La Chiesa di Genova e la città siano più vicine a chi soffre”

GENOVA – “Camminiamo insieme” è l’invito dell’arcivescovo di Genova Marco Tasca, rivolto ai fedeli che hanno seguito la celebrazione del Te Deum nella chiesa del Gesù di piazza Matteotti a Genova. Un anno difficile, che ha portato con sè molto dolore a causa della pandemia, ma in cui la fede e la consapevolezza di non essere mai soli hanno sostenuto la Chiesa genovese.

Durante l’omelia, mons. Tasca ha tracciato un bilancio dell’anno ecclesiale e civile appena trascorso. Inizialmente ha ribadito l’intenzione di ricambiare l’amore con cui è stato accolto, al suo ingresso lo scorso 11 luglio, e la volontà di “servire e scoprire quale cammino Dio ci suggerise”. Ha detto poi di aver visto una Chiesa che non si lascia farmare dalla pandemia, ma che cerca di compiere la sua missione con generosità e disponibilità.

Anche durante i periodi più duri dell’emergenza sanitaria, l’Eucarestia è rimasta al centro della vita dei fedeli, che hanno mostrato grande dispiacere quando non è stato possibile celebrarla. In questo tempo si sono moltiplicati i servizi di carità, a sostegno delle persone più colpite economicamente dalle restrizioni per contenere la pandemia. Un grande sforzo della Diocesi per i più bisognosi, in sinergia con gli enti pubblici e le strutture di volontariato.

“Dall’annuncio della Parola e dal Pane spezzato pasce la comunione tra i credenti, essi non sono mai soli nella testimonianza negli ambiti di vita e nel servizio – ha continuato mons. Tasca, precisando – la comunione è il respiro della Chiesa. È qualcosa di più che sentirsi uniti, è appartenere a Cristo e al suo Corpo”.

L’arcivescovo ha poi parlato della città e dei genovesi, dicendosi ammirato di fronte all’attaccamento e alla tenacia che dimostrano. Ha lodato l’efficienza e la concretezza che ha visto nella ricostruzione del viadotto sul Polcevera, un successo per Genova che non cancella però il dramma delle 43 vittime. Ha poi richiamato alla necessità di portare avanti la costruzione di infrastrutture che possono portare benefici economici per la città come Terzo Valico, Gronda e interventi per la viabilità autostradale.

Il presule ha raccontato il dolore e le difficoltà che ha visto, visitando la città e incontrando i lavoratori che stanno subendo le conseguenze economiche della pandemia. Ha detto di augurarsi che questi siano sostenuti a dovere con risorse da parte dei governanti, perchè “ogni giorno di ritardo accresce il rischio e il numero dei fallimenti”. Mons. Tasca ha quindi sottolineato la necessità di una burocrazia più efficace.

In conclusione ha ringraziato gli operatori della sanità, in questi mesi vicini a chi soffre, per curare, consolare e incoraggiare. Ha poi fatto un appello chiedendo alla Chiesa genovese e alla città “di essere sempre più vicine a chiunque si trovi nella tribolazione”.