Papa: amare la Chiesa anche se ferita da preti e laici

CASTEL GANDOLFO – Il Papa ha presieduto l’udienza generale all’esterno del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo davanti a oltre 5 mila persone e l’ha conclusa con un invito ai giovani a impegnarsi per la pace e la giustizia nel mondo. Benedetto XVI ha parlato di Santa Ildegarda di Bingen, monaca claustrale del Medioevo, modello di quel “genio femminile” che Giovanni Paolo II celebrò compiutamente nella Mulieris dignitatem: donne cioè che edificarono la Chiesa talvolta, sopperendo alle mancanze, anche gravi, della sua gerarchia, come fece Ildegarda …“… con la sua coraggiosa capacità di discernere i segni dei tempi, con il suo amore per il Creato (…) il suo amore per Cristo e per la sua Chiesa, sofferente anche in quel tempo, ferita anche in quel tempo dai peccati dei preti e dei laici, e tanto più amata come Corpo di Cristo”. Benedetto XVI ha fornito un primo ritratto della religiosa vissuta nella Germania del XII secolo, tra il 1098 e il 1179. Pienamente aderente alla fisionomia di quelle donne, come scrisse nel 1988 Papa Wojtyla, che hanno svolto e svolgono un “ruolo prezioso” nella vita della Chiesa, Ildegarda di Bingen si distinse almeno per due aspetti: come superiora del monastero di San Disibodo – dove fu avviata fin da giovanissima e dove succedette a quella che per tanti anni fu la sua maestra, suor Giuditta – e come mistica, capace di vivere con umiltà e senso di sottomissione lo straordinario dono delle visioni interiori. inoamericano in Venezuela. “Cari giovani – ha detto loro il Papa – in questi giorni di convivenza, la preghiera e lo studio vi servano per incontrarvi personalmente con il Signore e ascoltare la sua Parola”.